Martedì 25 Aprile ci siamo trovati alle ore 15 al Giardino di fronte alla scuola De Amicis in via Masserano per fare insieme una passeggiata tra i luoghi della resistenza nel nostro quartiere; ad aspettarci lì, affissi sulla cancellata, c’erano in mostra i disegni e i pensieri sul tema della Liberazione dal nazifascismo elaborati dai ragazzi e dalle ragazze della classe II N-Scuola Secondaria di primo grado Verga.
Passeggiata Resistente
25 Aprile 2023
Oggi faremo una passeggiate nella memoria, la faremo attraverso i luoghi e le parole di chi c’era ma prima di iniziare vi invitiamo a soffermarvi sulla parola Resistenza.
Resistenza a cosa?
Resistenza alle ingiustizie, alla fame, alla povertà, alla guerra resistenza ai soprusi, resistenza ad un potere corrotto e senza scrupoli…
ma quando nasce la “resistenza” a Torino?
“Nel 43!” dal pubblico
“Prima molto prima”….
Lo spirito della resistenza nella classe operaia di Torino per me nasce già nel 1915 per fermare l’entrata in guerra dell’Italia a fianco di Francia, Inghilterra e la Russia Zarista.
Nasce con lo sciopero generale, con le barricate e gli scontri con la polizia.. 3 giorni…ma nessuna delle altre Città aveva seguito il suo esempio…e il 24 maggio l’Italia parte per la guerra.
nel secondo anno di guerra Teresa Noce 17enne racconta:
Noi la guerra non la volevamo …cominciarono le donne che soffrivano più di qualsiasi altro per la fame e per la guerra. Quasi tutte adesso lavoravano in fabbrica: bisognava dare da mangiare ai bambini mentre i mariti e i figli grandi erano al fronte. Ma cosa dare da mangiare ai bambini se nelle botteghe non c’èra pane?
il 21 agosto 1917, un martedì, il pane mancò completamente.
Le donne che da ore aspettavano in fila davanti ai forni piantonati dai carabinieri cominciarono ad urlare “Pane, Sciopero, abbasso la guerra… presero d’assalto le botteghe i forni …la rivolta durò diversi giorni ci furono molte vittime: morti, feriti, molti arrestati…molti mandati al fronte. Anche questa volta Torino era stata lasciata sola.
La Resistenza della Torino nel primo dopoguerra: la Torino dei Consigli di Fabbrica e delle occupazioni delle fabbriche , …della settimana di sangue del 18 dicembre 22.. della camera del lavoro incendiata e dei compagni uccisi, bastonati, feriti, incarcerati
Torino della resistenza clandestina degli antifascisti del Soccorso rosso e degli arditi del popolo
la resistenza della Città più bombardata d’Italia
la resistenza di Torino degli scioperi di marzo del ‘43 che terrorizzano MUSSOLINI ..e che ne determinano certamente la caduta a luglio
La resistenza di Torino dopo l’8 settembre la Torino dei GAP (Gruppi d'Azione Patriottica) impegnati nella guerriglia urbana e delle SAP Squadre d'Azione Patriottica LA Torino dei “Gruppi di difesa della donna e per l'assistenza ai combattenti della libertà” (GDD)
da qui inizia il nostro racconto della resistenza della Città ai repubblichini ai tedeschi, alle bombe alla fame al freddo…al fascismo in tutte le sue forme. Ora e sempre resistenza.
Abbiamo sfilato tra le lapidi ricordando chi ha perso la vita lottando per la libertà e raccontando ciò che è accaduto nelle strade che attraversiamo ogni giorno, cercando di portare alla luce le storie di tutte le persone che hanno messo in gioco la propria vita per combattere il fascismo. Donne e uomini che hanno organizzato cliniche segrete, che condividevano giornali e informazioni, che si occupavano di trasportare cibo e approvvigionamenti a chi si rifugiò nella clandestinità per combattere.
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Vogliamo ricordare tutte queste storie per ringraziare chi ha saputo lottare per la libertà del nostro paese, per solidarizzare con chi combatte ancora oggi e per coltivare una memoria che sappia guardare al futuro.
Vi lasciamo sulle note delle canzone partigiane intonate da Coromondo, coinvolgendo i cittadini e le cittadine presenti, per vivere la grande atmosfera che abbiamo respirato in questo 25 aprile così speciale.
Video realizzato dallo Spazio Neruda disponibile sul loro canale you tube
Durante i laboratori a classi aperte, ciascun alunno della 2M e della 2N ha realizzato il proprio haiku, ispirandosi al “qui e all'”ora”, oppure ricordando un momento passato. Gli haiku sono brevi componimenti poetici di tre versi, di 5-7-5 sillabe, con una tematica assolutamente libera, ma che vuole cogliere le emozioni nascoste nei piccoli eventi della vita quotidiana. Se c’è un riferimento alla stagione o al momento della giornata, si tratta di un haiku. Altrimenti si tratta di un senryu.
Queste le parole della professoressa Elena Arato, che ha ideato l’iniziativa e introduce questi due preziosi libretti, in cui vengono raccolti dubbi e i sogni dei nostri giovani vicini.
Un mese fa si è tenuto il primo incontro del bookclub Teste di Medusa, un gruppo a cura di Annalisa Menin, Nicoletta Daldanise e Marzia Allietta, nato proprio qui in quartiere tra le mura di Portmanteau.
In ogni stagione le Teste di Medusa esplorano gli stereotipi in letteratura e cercano di buttarli giù attraverso il confronto.
Cosa è successo nel primo incontro 𝗪𝗛𝗔𝗧’𝗦 𝗠𝗬 𝗔𝗚𝗘 𝗔𝗚𝗔𝗜𝗡? con 𝗔𝗻𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗮 𝗠𝗲𝗻𝗶𝗻
La letteratura ha un sano rapporto con il tempo, forse perché non invecchia mai. Può essere più o meno pionieristica, futuribile, antica, classica, aderente alla realtà, ma vecchia proprio no. I libri non hanno un’età, tuttavia alcuni sono indissolubilmente legati alle fasi della nostra vita: se non ne esistono (ancora) espressamente per anzianə, l’editoria dedicata a bambinə, ragazzə e alla fascia di quelli che oggi sono denominati young adult è più prolifica che mai.
Abbiamo discusso su un libro che ci riporta all’infanzia, uno che ha segnato la nostra adolescenza, che ci ha cambiato per parlare della letteratura solitamente riconducibile ai giovani (e giovanissimi) lettori. Nel prossimo appuntamento discuteremo di Il mio albero di arance dolci di José Mauro de Vasconcelos.
Ci vediamo il 25 marzo h 16,30 con 𝗟𝗘 𝗖𝗜𝗧𝗧𝗔̀’ 𝗗𝗘𝗚𝗟𝗜 𝗔𝗟𝗧𝗥𝗜 e 𝗡𝗶𝗰𝗼𝗹𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗗𝗮𝗹𝗱𝗮𝗻𝗶𝘀𝗲
Ecco il tema: Chiunque prima o poi ha sentito sua una città sconosciuta. E la tua? Era sorprendente, diversa da come te l’aspettavi? Oppure esattamente come l’avevi immaginata per tutta la vita… I muri, le strade, i parchi e perfino i negozi non portano addosso solo le tracce di chi li abita, ma anche le storie di chi li attraverserà di sfuggita per un giorno o li immaginerà osservandoli da molto lontano. Quale delle identità di cui rivestiamo un luogo ha più diritto di essere autentica? In questo incontro viaggeremo da un capo all’altro del mondo, lo faremo attraverso i libri che parlano di città vere o sognate. Salite a bordo? Se hai ritrovato una città che hai amato in un viaggio tra le pagine di un libro o hai vagato alla ricerca di un luogo di cui avevi letto in una storia, porta con te quelle righe che ti hanno trascinato lontano dalla tua vita per un attimo… magari per sempre. Non hai mai provato niente del genere? Prepara i bagagli, scommettiamo che ne uscirai con una nuova strada da percorrere?
E poi chiuderà la serie 𝗠𝗮𝗿𝘇𝗶𝗮 𝗔𝗹𝗹𝗶𝗲𝘁𝘁𝗮 con 𝗖𝗜 𝗩𝗘𝗗𝗜𝗔𝗠𝗢 𝗔 𝗖𝗔𝗦𝗔 il 27 maggio h 16,30
Pare che ogni anno, in tutto il mondo, 240 milioni di persone cambino casa e si stima che ognuno di noi abiterà in media almeno 4 case in tutta la sua vita. Ma casa cos’è? Dov’è? È una sola? È quella dove c’è il nostro cuscino, le tazze e il divano oppure è la sensazione che proviamo quando siamo con qualcuno, un profumo che riconosciamo in qualsiasi posto, un cibo, un suono, un panorama? Ci tuffiamo nelle pagine dei libri per un home sweet home agrodolce, per scoprire e immaginare case plurali, in divenire, mobili e sfaccettate. Questa volta ci vedremo a casa. Sì, ma dove? A un indirizzo, nel mezzo di una sensazione, proprio lì dove siamo cresciut* o a migliaia di chilometri dalle nostre radici? Se è vero che ognuno di noi abiterà in media 4 case in tutta la sua vita, che cosa vuol dire “sentirsi a casa” per te? C’è un libro che ha resistito a tutti i tuoi traslochi? Portalo all’appuntamento di maggio.
Non è richiesta la prenotazione e il passaparola è graditissimo!
Una delle novità in quartiere di quest’anno è la riapertura della scuola Penny Wirton Torino, che ha ripreso le lezioni di Italiano per stranieri, in collaborazione con l’Associazione “Psicologi nel mondo Torino”.
In Valdocco, le loro attività si svolgono proprio nella scuola De Amicis, che ospita anche noi di “Approdo a Valdocco”. Ecco il calendario:
Mercoledì e venerdì, pomeriggio
primo turno: ore 14.30 – 15.45
secondo turno: ore 16.00 – 17.15
in Via Biella 6 – presso il Centro Territoriale Inclusione
Lo scorso mese, dopo aver conosciuto alcuni degli organizzatori dei corsi, in una delle riunione della redazione di quartiere, abbiamo seguito una loro uscita esterna presso la Biblioteca Italo Calvino. I genitori degli alunni e delle alunne della scuola sono stat* accompagnat* alla scoperta dei servizi della nostra biblioteca di quartiere. La sala giornali, le piacevolissime aule lettura, i laboratori informatici e tutti i 650.000 e più volumi sono sempre a disposizione di tutta la cittadinanza, semplicemente richiedendo la tessera. Addentrandoci tra gli scaffali, abbiamo scoperto anche il fondo internazionale, una sezione dedicata alle letterature contemporanee di tutto il mondo, in cui alcune delle partecipanti hanno riconosciuto voci importanti della loro cultura.
Potete ricevere tutte le informazioni sulla scuola alla mail pennywirtontorino@gmail.com
Da questo autunno l’aula blog diventa anche uno spazio in cui incontrare persone con cui leggere. Aprono la stagione ben due gruppi di lettura che si si sono incontrati per l’ora del tè il 20 novembre.
CLCL Club lettura cose leggere è un gruppo informale e molto fluido di persone che amano leggere e parlarne. Ogni incontro è presieduto da un Master che indica il tema. Ciascuno porta uno o più libri che ha letto pensando al tema proposto. Il master sceglie la proposta che gli pare più interessante e indica così il master del successivo incontro. Il tema del primo appuntamento è stato: Un tuffo nei ricordi. Per info: camillagtt@yahoo.it
Teste di Medusa è il bookclub più elettrico di Torino è nato nel cuore di Valdocco, a Portmanteau nel 2017, e da allora accoglie ogni volta un* ospite, una storia, un nuovo punto di vista su un tema scivoloso e urticante. Viaggia sempre controcorrente per sfatare gli stereotipi attraverso la letteratura e l’idea che il libro sia uno strumento potente per creare comunità. Durante il primo appuntamento abbiamo scoperto i temi degli appuntamenti di gennaio, marzo, maggio: capovolgiamo i luoghi comuni sulla letteratura per l’infanzia, su quello che intendiamo quando parliamo di casa e su come percepiamo le città che attraversiamo. Per info: testedimedusa@gmail.com https://medium.com/teste-di-medusa
Basta iscriversi alla newsletter per scoprire i prossimi incontri! QUI
a cura della coordinatrice del progetto Prof.ssa Alida Pirrone
Da qualche anno, gli alunni, i docenti e il personale dell‘IC Regio Parco di Torino, partecipano ai progetti europei Erasmus +, che prevedono attività didattiche in collaborazione con scuole europee, mobilità all’estero o la formazione all’estero dei docenti.
Gli obiettivi principali sono la condivisione e lo scambio di buone pratiche con docenti internazionali, la formazione professionale, la trasmissione di importanti contenuti e conoscenze, il perfezionamento delle competenze digitali, linguistiche (principalmente la lingua inglese) ed europee degli studenti.
Uno dei tre progetti del nostro istituto è il progetto “We love bees”, divenuto triennale a causa della pandemia, che pone al centro il problema dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla riduzione delle api e degli insetti e il ruolo importantissimo che essi hanno in natura.
Ha come partner Finlandia, Spagna, Islanda, Grecia e l’isola della Riunione (Francia).
La settimana dal 2 ottobre all’8 ottobre 2022, due docenti e due alunni della scuola Verga hanno affrontato un lungo viaggio, per raggiungere l’Isola della Riunione, un dipartimento d’oltremare francese nell’emisfero australe, ospitati dalla scuola reunionese College Francais Lucet Langenier di Saint-Suzanne.
Gli studenti sono stati ospitati dalle famiglie degli alunni francesi.
Una “riunione” di studenti, famiglie e docenti discendenti da origini geografiche diverse, ha accolto docenti e alunni all’arrivo in aeroporto.
Superate le iniziali barriere linguistiche, gli alunni sono stati accolti dalle famiglie e nel pomeriggio hanno visitato con loro le vicine cascate Niagara e realizzato attività di benvenuto, utilizzando la pratica creola di scrivere sui sassi.
Nella giornata dell’accoglienza, tutti i docenti e gli alunni internazionali sono stati accolti a scuola e, dopo i saluti di benvenuto della Dirigente, dei docenti e della coordinatrice finlandese del progetto, gli alunni francesi hanno presentato poesie e canzoni tradizionali e i nostri alunni, insieme agli studenti internazionali, sono stati coinvolti nella presentazione di poesie illustrate e slogan sulle api e il clima e una presentazione sulla cronologia e le caratteristiche del miele, tema specifico di questa mobilità.
La mamma che ha ospitato la nostra alunna, si è cimentata in abiti tipici nella danza Maloya, un genere musicale della Riunione, solitamente cantato in creolo e accompagnato da percussioni e un arco musicale. La musica ha origini dalla musica degli schiavi africani e malgasci e dei lavoratori indiani sull’ isola, proibita durante gli anni 70 e poi ripristinata. È un simbolo di integrazione e identità nazionale e uno strumento per l’ affermazione dei diritti.
Sono state offerte acqua di cocco, da bere direttamente dalle noci di cocco e ci hanno mostrato la pulitura della canna da zucchero e spiegato come assaggiarla. I docenti e le famiglie hanno invece preparato prodotti locali tipici della cucina creola e dell’isola, che presentano contaminazioni di diverse parti del mondo.
Ciascun paese ha poi presentato le attività preparate per la mobilità: una raccolta di ricette rivisitate dagli studenti in cui è stato introdotto il miele e quella di un insetto originale importante per l’ ecosistema e il pianeta. Gli studenti italiani hanno presentato in lingua inglese una rivisitazione dei torcetti al miele e presentato lo scarabeo stercorario.
Durante la visita al comune e il saluto istituzionale dei politici locali, sono state fornite informazioni sulla storia dell’ isola, che, dato l’alto tasso di povertà, investe sull’ educazione come strumento per il miglioramento delle condizioni di vita di una parte della popolazione.
Uno storico locale ha riferito le date e gli avvenimenti più importanti della storia dell’isola e presentato la popolazione come un esempio ammirevole di integrazione e convivenza di persone di origini culturali e geografiche diverse, accoglienti, ospitali, aperte e orgogliose della propria cultura e identità, con un passato difficile, caratterizzato dalla schiavitu’ fino al 1848.
Abbiamo approfondito la conoscenza storica durante la visita al Memoriale della schiavitu’ e della liberazione Edmund Albius, agronomo francese ex schiavo divenuto figura determinante grazie alle sue scoperte all’età di 12 anni per impollinare manualmente l’orchidea della vaniglia, pratica utilizzata ancora oggi per produrre la Vaniglia Bourbon, la più pregiata al mondo.
Durante la settimana abbiamo realizzato delle visite culturali svolgendo attività laboratoriali relative al tema del nostro progetto: l’apiario didattico di St. Paul, dove gli studenti hanno approfondito le conoscenze sul mondo delle api e degustato mieli locali e francesi , un giardino dove osservare grandi insetti realizzati da un artigiano locale con materiali di riciclo per apprendere i principali ruoli di ciascun insetto nell’ecosistema, un’ azienda di produzione di vaniglia, il museo di storia naturale di Saint Denis e il giardino botanico e l’apiario Mascarin di St. Leu, scoprendo così l’ affascinante flora e fauna di questa isola tropicale.
Azienda di produzione di vaniglia Bourbon Le Grand Hazier
Ecole de la nature e apiario didattico
Il giardino degli insetti e Giardino Botanico Mascarin e apiario
La scuola ha organizzato delle attività didattiche e giochi a squadre internazionali sul tema delle api in un parco da cui abbiamo potuto ammirare la spiaggia di St. Gilles sulla costa ovest, una delle poche zone dell’isola sottovento dove è possibile andare in spiaggia e ammirare la barriera corallina,
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I venti dell’est infatti, rendono impraticabili gran parte delle coste dell’isola sferzate dall’Oceano Indiano, come abbiamo visto a Cap Méchant (il malvagio mantello) nel sud-est nel comune di Saint-Philippe nella regione soprannominata “Sud selvaggio” o nella costa nord, antistante la nostra sistemazione, dove i cartelli proibiscono la balneazione anche per il pericolo di squali.
Cap méchant
La mobilità è stata anche un’occasione per conoscere una piccola parte del patrimonio culturale, naturalistico e geologico dell’ isola, avvistare le balene dalla selvaggia costa sud e durante una gita in barca, visitare una chiesa rimasta illesa dopo essere stata circondata e invasa da una imponente colata lavica del 1977 del vulcano attivo (anche in quei giorni) “Piton de la fournaise” e osservare il paesaggio dal finestrino durante alcuni lunghi spostamenti in autobus tra curve tortuose in cui si alternano vegetazione lussureggiante all’interno, piantagioni di canna da zucchero e bananeti, l’architettura delle case coloniali e un paesaggio più arido nella costa ovest protetta dalle montagne.
Di tanto in tanto, curiose creature dai colori sgargianti apparivano sul nostro cammino.
Studenti e docenti hanno avuto anche la possibilità di imparare alcuni passi della danza Maloya con un maestro dell’ isola e con dei ballerini locali che hanno allietato la cena finale a scuola offerta da docenti e famiglie e dalla Dirigente scolastica.
Quello che porteremo nel cuore, sono soprattutto i legami che solo in una settimana si instaurano tra gli studenti, i compagni internazionali, le famiglie e i docenti.
Le lacrime delle famiglie e degli studenti alla fine di ogni mobilità, sono la dimostrazione di quanto importante sia dal punto di vista umano e relazionale questa esperienza, non di certo una vacanza e non solo uno scambio culturale, ma anche di emozioni, affetti, lingue, tradizioni, un’ occasione per apprendere nuove conoscenze, migliorare le competenze linguistiche, fare amicizie che magari dureranno a lungo e un’opportunità per aprire la mente e arricchire la propria vita.
Tornati dal lungo viaggio con gli occhi pieni di meraviglie, in valigia il profumo del pepe e della vaniglia coltivati e offerti dalla famiglia che ha ospitato una nostra alunna e nei ricordi, la simpatia, la gentilezza e i sorrisi degli studenti, delle famiglie e dei docenti riunionesi e internazionali e la straordinaria accoglienza e “générosité créole”.
Al rientro, è stata realizzata un’esposizione dei materiali forniti dalla scuola e dal comune, e si è proseguito con la disseminazione delle attività con articoli sulla pagina etwinning del progetto, oltre che su questo blog, sulle pagine facebook dell’istituto e dei progetti erasmus. I materiali didattici forniti dalla scuola francese, saranno riutilizzati per le attività con le classi.
La commissione Erasmus+ dell’istituto, con la collaborazione dei docenti, prosegue con la progettazione internazionale, l’implementazione delle attività con gli studenti e la preparazione delle prossime mobilità:
Ottobre 22 Grecia, progetto Rights Now ! su democrazia e diritti umani
Riceverai una lettera da un artista o uno scrittore o un educatore o un operatore sociale, che descriverà con testi e piccoli oggetti un suo momento di felicità.
Tutto quello che ti viene richiesto è di rispondergli/le con un’altra lettera. Puoi prenderti tutta l’estate per farlo! I momenti così raccolti diventeranno materiale per performance artistiche in autunno, in giro per la città di Torino.
Comunicaci la tua volontà a partecipare a redazione@approdoavaldocco.org
“Come comunità di artisti e innovatori sociali stiamo osservando l’effetto della pandemia in termini di sofferenza emozionale: il distanziamento fisico, l’impossibilità di vivere un abbraccio o scorgere un sorriso, la difficoltà di condividere momenti di convivialità e di vicinanza con i nostri cari stanno provocando un malessere psicofisico a cui ancora si sta ponendo poca attenzione. Per rispondere a questa condizione abbiamo sviluppato beewe, un’azione partecipativa poetica, semplice e concreta per riempire il vuoto relazionale attraverso la condivisione epistolare di momenti di felicità.” artway of thinking
artway of thinking è un’associazione culturale che opera per incoraggiare processi di creazione collettiva, in cui gli artisti prendono parte a processi di cambiamento sociale.
beewe è parte di una ricerca più ampia che artway of thinking sta sviluppando sul “valore della felicità”. Un paradigma alternativo a quello del “benessere”, offerto dall’idea di progresso che dall’illuminismo ad oggi ha determinato la direzione e le politiche della nostra società. La prossima azione partirà il 20 marzo 2022, Giornata Mondiale della Felicità e sarà creata sulla base delle storie raccolte durante beewe.
beewe si svolge nell’ambito delle attività di “beeO- Ingredienti di Comunità / Percorso di Immaginazione Civica” realizzato per beeozannam Community Hub di Torino.